In der Andersartigkeit hat alles Platz – Nella diversità ci sta tutto

2009-11-17_17-12-26Zum dritten Mal bin ich inzwischen eingeladen worden, für das Progetto Eccellenza Weine zu kosten und zu bewerten. Wie in den vorigen Jahren galt es, jene Weine auszusuchen, mit denen sich das weinwirtschaftliche Trentino auf mehreren Präsentationen zeigen wird. Heuer wurden nur jene Sorten von uns bewertet, welche eher im Abseits des Medieninteresses stehen, aber trotzdem für die Identität dieser Weinregion von Wichtigkeit sind, und zwar Nosiola, Müller-Thurgau, Marzemino, Teroldego und Trentino DOC als Sekt. Leider hat man sich heuer hinsichtlich der anderen Weine gänzlich auf die Urteile der fünf in Italien führenden Weinführer verlassen. Ein m.E. unnötiger und auch gefährlicher Kniefall vor diese diskutierten und diskutablen Publikationen.

Per la terza volta sono stato invitato a degustare e valutare vini per il Progetto Eccellenza. Come nei due anni precedenti si trattava di scegliere quei vini con cui il Trentino enologico si presenterà per un anno. Questa volta sono stati però giudicati da noi soltanto quei vitigni che di solito stanno al di fuori dell’interesse mediatico ma lo stesso sono importanti per l’identità di questa regione viticola e cioè Nosiola, Müller-Thurgau, Marzemino, Teroldego e Trentino DOC come spumante. Purtroppo per i vitigni restanti ci si è affidati completamente al giudizio delle cinque più importanti guide italiane. Un’inginocchiamento secondo me inutile e pericoloso davanti a delle publicazioni discusse e discutibili.

Der Titel des Beitrages hat mit den bei dieser Gelegenheit verkosteten Weine eigentlich nichts zu tun, wurde aber am Rande der Veranstaltung von einem der Anwesenden, Giorgio Grai, getätigt, und ist für mich im schon bezeichnend. Gegangen ist es in der Diskussion um jene Weine, die in bestimmten, wichtigen Kreisen sich immer größerer Beliebtheit erfreuen, und zwar jene, welche vorzugsweise in archaischen Behältern ausgebaut werden, natürlich ohne Schwefel aber mit viel Tannin und unfiltriert in die Flasche kommen. Weine, welche natürlich nicht von konventionell erzeugten Trauben stammen und denen man sich sehr oft nur wohlwollend nähern kann, wenn man der sogenannten „Neuen Sensorik“ aufgeschlossen gegenübersteht. Als sich einer der Gesprächspartner von den kritischen Argumenten Grais in die Engen getrieben sah, übte er den Befreiungsschlag, in dem er sagte: „Diese Weine sind eben anders“. „Eben“, entegnete der Altmeister nicht ohne Genugtuung, „in der Andersartigkeit hat alles Platz.“

Il titolo del post non ha niente a che fare con i vini di questa degustazione, però fu espresso da uno dei presenti, Giorgio Grai, ed è secondo me una frase significativa. Si parlava di quella tipologia di vini, che da certi ambienti importanti viene sempre più apprezzata e cioè vini che fermentati preferibilmente in contenitori arcaici, vengono vinificati senza anidride solforosa ma con tanto tannino e finiscono in bottiglia senza filtrazione. Vini che derivano naturalmente non da uve prodotte in modo convenzionale e a cui ci si può avvicinare benevolmente dal punto di vista organolettico solo se si è aperti alla cosìdetta „nuova analisi sensoriale“. Nel momento che uno degli interlocutori si vide messo alle strette dall’argomentazione critica di Grai cercava di giustificare questi vino coll’esclamazione: „Ma sai, questi vini sono diversi.“ „Appunto“ rispose non senza soddisfazione il veterano enologico, „nel diverso ci sta tutto.“

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[Im Bild eines der Gemälde von Pietro Verdini, mit denen die Saalwände der Handelskammer Trient bemalt sind, darunter Enrico Paternoster, der Kommissionspräsident.
Nell’immagine una delle pitture di Pietro Verdini che adornano la Camera di Commercio di Trento, sotto una foto con Enrico Paternoster, il presidente della commissione d’assaggio.]

Ein Gedanke zu „In der Andersartigkeit hat alles Platz – Nella diversità ci sta tutto

  1. Mi fa piacere che torniate a prendere in considerazione il Marzemino, un vitigno e un vino che ho sempre amato molto e che per anni non si è filato nessuno.
    D’accordo con te anche con tutto quello che dici: si poteva fare uno sforzo in più e cercare di individuare anche qualche altro vino che non fosse già stato preso in esame dalle guide…
    Quanto a Giorgio Grai, è un grande! decisamente.

    🙂

    L.

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