„Einen Rosé? … Probieren wir ihn halt.“ — „Un rosato? … Beh, proviamolo!“

Typisch, dass zwischen der Frage und der Antwort Auslassungspunkte  stehen. Die Pausen im Rede- oder Gedankenfluss zeugen davon, dass das Bedürfnis, Roséweine zu kosten, momentan alles andere als selbstverständlich ist. Gerade beim italienischen Besucher ist es weit verbreitet — so habe ich es zumindest immer wieder beobachtet — dass diese Kategorie gesnobt wird. „Ich gehe gleich zur Riserva weiter“ heißt es oft etwas hochnäßig, als würde man sich als Sensorikbanause outen, wenn man beim Kosten eines Kretzers erwischt wird. So eine prinzipielle Abneigung konnte ich bisher nur bei der Mehrheit der bundesdeutschen Koster feststellen, so bald der Gewürztraminer in einer Präsentation an der Reihe war.

È sintomatico che tra tra la domanda e la risposta ci stiano i puntini di sospensione. L’esitazione o un accenno lasciato volutamente indefinito dimostrano che il desiderio di degustare vini rosati al momento è tutt’altro che sottinteso. Soprattutto nel caso del cliente italiano, così almeno ho notato spesso, è molto diffuso un atteggiamento un po‘ snob nei confronti di un’intera tipologia di vini. „Passo direttamenta alla riserva“ sento spesso con tono presuntuoso, come se per il vero intenditore fosse vergognoso essere sorpresi a degustare vini rosati. Un rifiuto così di massima l’ho notato finora solo da parte dei degustatori germanici quando li si propone un Gewürztraminer.

Dabei hat sich diese Machart Wein zu machen, sicherlich mehr Beachtung verdient. Natürlich, es gibt viele anonyme Massenprodukte, die entweder aus blauen Trauben vinifiziert wurden, welche hinsichtlich ihrer Ausgangsqualität nicht für die Rotweinbereitung geeignet empfunden werden oder nur deshalb das Kellerlicht erblicken, weil der Riserva aufkonzentriert werden soll und deshalb rosaroter Most anfällt (Mostabzug- oder Saigné-Verfahren).

I prodotti derivanti da questa tipologia di vinificazione si meriterebbero invece più attenzione. Certo, ci sono tantissimi vini anonimi che derivano in gran parte da uve rosse non ritenute sufficienti dal punto di vista qualitativo per dare vini rossi. O altri che esistono solo perchè concentrando la riserva si ottiene del mosto di color rosa (salasso o saigné).

Gemäß der Richtlinie, dass allen meiner Weinen die gleiche Fürsorge zuteil wird, ist es folgerichtig, dass die Trauben unseres Merlot Kretzer Kotzner im gleichen Reifestadium gelesen werden wie es beim Riserva der Fall ist. Auch der Hektarertrag ist vergleichbar. Nach ca. 48 Stunden Mazeration in der Presse bei Kellertemperatur wird die Maische bei der untersten Druckstufe abgepresst, so dass er um eine Spur, den Mund ausputzenden Gerbstoff angereichert wird. Der so gewonnene Most wird in der Folge wie jener unserer Weißweine weiterverarbeitet.

In conformità al principio che a tutti i miei vini viene rivolto la stessa attenzione e che non uno sia il sottoprodotto dell’altro, le uve del nostro Merlot Kretzer Kotzner vengono vendemmiate alla stessa maturazione di quelle che danno luogo al rosso riserva. Anche la resa per ettaro è paragonabile. Dopo circa 48 ore di macerazione in pressa a temperatura di cantina il pigiadiraspato viene pressato con la pressione più bassa applicabile in modo da conferire un po‘ di tannino, molto utile nel „pulire la bocca“. A seguito si procede nello stesso modo come nel caso dei mosti bianchi.

Sicherlich ist ein erster wichtiger Schritt zur Verbesserung des Renommees die kontinuierliche Steigerung der absoluten Qualität der Produkte. Schon daher ist es lobenswert, dass die Società italiana di viticoltura ed enologia (SIVE) heuer ein zweitägiges Symposium mit dem  Thema Roséweine: Produktionszonen und Herstellungsverfahren im Vergleich veranstaltet. Mein Wenigkeit darf am zweiten Tag ein Referat dazu halten. Naheliegend, dass ich über die traditionellen, aber auch die letztlich eingeführten Kretzertypologien Südtirols berichten werde. Hoffen wir, dass auch auf der Konsumentenseite diese Bemühungen mit der Zeit dazu beitragen, in der Sache ein überfälliges Umdenken einzuleiten.

Certamente il primo passo per migliorare l’immagine di un prodotto sta nell’aumentare continuamente la sua qualità assoluta. Per questo ritengo un’iniziativa molto lodevole che la Società italiana di viticoltura ed enologia (SIVE) organizzi un simposio di due giorni dal titolo: Vini rosati: zone di Produzione e tecniche a confronto. Io ho l’onore di parlare il secondo giorno a proposito. Ovvio che tratterò i rosati tradizionali della mia zona senza però tralasciare i prodotti di nuova concezione usciti negli anni scorsi. Speriamo che anche da parte del consumatore non passino inosservate questi sforzi e che contribuiscano col tempo di fare cambiare opinione.

 

Das Eingangsbild wurde freundlicherweise vom Fotografen Franco Cogoli zur Verfügung gestellt.

L’immagine di apertura è stata gentilmente messa a disposizione dal fotografo Franco Cogoli.

7 Gedanken zu „„Einen Rosé? … Probieren wir ihn halt.“ — „Un rosato? … Beh, proviamolo!“

  1. Armin, concordo con Andrea e con Erwin, al quale però correggerei l’ultima frase: „Rosato in inverno, accidenti l’ho finito tutto!“
    A parte gli scherzi, se non fosse per impegni già presi sarei venuta anch’io a sentirti.
    Giulo, deciditi a organizzare qualcosa in Valpolicella o dintorni!!
    L.

    Armin, Ich gebe Andrea und Erwin recht, dem ich aber den letzten Satz korrigieren möchte: „Rosé im Winter, verdammt, ich habe ihn komplett aufgebraucht!“
    Scherz beiseite, wenn ich nicht schon Verpflichtungen hätte, wäre auch ich gekommen um Dich zu hören.
    Giulo, entscheide Dich, etwas in der Valpolicella und Umgebung zu organisieren!!
    L.

  2. @ Thomas: Ich stellte 2010 auch dort aus, haben wir uns gesehen? Den rosártigen Gewürztraminer kenne ich. Die Farbe ist ungewöhnlich, kann aber den einen oder anderen sicherlich anziehen, Tradition hat diese Ausbaumethode jedenfalls nicht. Zudem würde der Maischekontakt, der dafür notwendig ist, mir die ohnehin tiefen Säurewerte gänzlich in den Keller werfen. Aber wie schon öfters gesagt, viel Wege führen nach Rom.

    @Thomas: Anch’io ho partecipato a quella festa, ci siamo visti forse allora? Conosco quel Gewürztraminer dal colore rosato. Il colore è insolito e potrà senz’altro attirare l’attenzione. Comunque questa vinificazione non ha tradizione. La macerazione con le bucce mi abbasserebbe inoltre ulteriormente i valori acidici che già adesso sono sempre piuttosto bassi. Ma come ho già affermato più volte: tante strade portano a Roma.

  3. Hallo Armin,
    im Jahre 2010 war ich beim Gewürztraminer Fest in Tramin. Ein Winzer, ich weiß seinen Namen nicht mehr, bot Gewürztraminer auf der Maische vergoren an. Der Traminer hatte ein deutlich sichtbare rote Farbe. Dieser Winzer hatte, jedenfalls solange ich da war, viel stärkeren Zulauf als die anderen Betriebe. Da dachte ich mir, verpasse deinem Wein eine rote Farbe und schon verkauft er sich besser. Das deckt sich allerdings nicht mit Deinen Erfahrungen. Vielleicht war es nur das anders sein. Vom Geschmack fand ich die anderen Traminer besser, übrigens trinke ich auch lieber Rot oder Weiß oder Weißherbst.
    Viele Grüße aus dem Fläming

    Ciao Armin,
    nel 2010 ero alla festa del Gewürztraminer a Termeno. Un produttore di cui non so più il nome ha proposto un Gewürztraminer fermentato sulle vinacce. Il vino era di un colore rosso evidente. Questo produttore aveva, almeno durante la mia permanenza alla manifestazione, molto più affluenza che le altre aziende. Allora ho pensato, conferisci al tuo vino un colore rosso e già si vende meglio. Ciò non viene però confermato dalle tue esperienze. Forse ero solo perchè era diverso dagli altri. Circa il sapore trovavo migliore gli altri Traminer, inoltre preferisco bere anch’io vino rosso o bianco o „Weißherbst“.
    Tanti saluti dal Fläming

  4. Grazie per aver rilanciato l’iniziativa, Armin!
    purtroppo è vero che nei confronti dei rosati c’è troppo spesso un atteggiamento di rifiuto aprioristico e snobistico; speriamo che in molti, partecipando al convegno, possano trasformarsi in altrettanti „ambasciatori“ di questa degnissima tipologia di vini…
    a presto
    giuliano boni

    Danke Armin, dass du die Initiative nochmals bekannt machst!
    Leider ist es wahr, dass gegenüber den Roséweinen oft eine prinzipielle Ablehnung und Snobismus an den Tag gelegt wird; hoffen wir, dass viele durch die Teilnahme an der Tagung sich in „Botschafter“ dieser durchaus würdigen Weintypologie verwandeln werden…
    Bis bald
    Giuliano Boni

  5. Roséwein im Frühling, eine Entdeckung des neuen Jahrgangs. Roséwein im Sommer, erfrischend und vor allem gesellig. Roséwein im Herbst, eine Stärkung nach getaner Arbeit. Roséwein im Winter, aber ist da noch einer übrig?

    Rosato in primavera, la scoperta della nuova annata. Rosato in estate, rinfrescante ma soprattutto conviviale. Rosato in autunno, il ristoro dopo il lavoro compiuto. Rosato in inverno, ma ce n’è ancora?

  6. Grazie Andrea dei complimenti ma non volevo denunciare il desinteresse nei confronti del mio rosato in speciale ma quello verso tutta la categoria. Ti puoi immaginare che dopo aver avuto qualche delusione con vini rossi (successo sicuramente) non ne vuoi più sapere di tutta la tipologia? Inoltre il mondo dei rosati non è meno vario che quello degli altri vini.

    Danke Andrea für die Komplimente aber ich wollte nicht unbedingt das Desinteresse an meinem Kretzer ansprechen sondern mein Bedauern hinsichtlich der ganzen Kategorie äußern. Kannst du dir vorstellen, dass du nach ein paar Enttäuschungen mit Rotweinen (ist dir sicher passiert) keine Weine mehr dieses Typs trinkst? Und außerdem ist die Welt der Roséweine kaum weniger bunt als jene der anderen.

  7. Chi afferma di amare il vino e non apprezza il tuo kretzer, evitando anche la sua degustazionen presenta seri limiti, mentali, culturali o gustativi che dir si voglia.

    Wer behauptet, den Wein zu lieben aber deinen Kretzer nicht schätzt, indem er ihn nicht einmal kosten will, ist mental, kulturell und sensorisch beschränkt oder wie man es auch nennen will.

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