Verpflichtende telematische Kellerbuchführung, Segen oder Fluch? — Registri telematici di cantina obbligatori, beneficio o maledizione?

 

Seit 1. Jänner 2017 sind sie verpflichtend, die digitalen Kellerbücher, bis 30. April werden parallel dazu in Problemfällen auch noch die bisher üblichen papierenen Register akzeptiert. So kann man den momentan Stand der Dinge vereinfachend darlegen. „Na ja, Digitalisierung…, welchen Bereich unseres Lebens betrifft er nicht, besonders im Beruflichen?“

Dall‘ 1 gennaio sono d’obbligo, i cosidetti registri di cantina telematici. Fino al 30 aprile in caso di problemi vengono accettati anche i registri cartacei usati finora. Ecco in sintesi la situazione attuale. „Ti sorprende? La digitalizzazione è onnipresente, soprattutto in ambito professionale.“

Der große Unterschied zu vorher ist aber nicht so sehr der Übergang von den handschriftlichen Eintragungen auf die digitale Eingabe am Computer, sondern dass diese Daten telematisch in eine zentrale Datenbank des Landwirtschaftsministeriums übertragen werden. Zudem werden deutlich mehr Vorgänge meldepflichtig. D.h. die Weinkontrolle kann schon von ihrem Büro aus erste Kontrollen machen, die Rückverfolgbarkeit im Keller wird noch genauer. Bei den kleineren Produzenten hat die verpflichtende Einführung für alle Betriebe über 50 Hl Jahresproduktion für ziemlich viel Unruhe  gesorgt.

La vera novità non è tanto il passaggio dal cartaceo al digitale ma il fatto che questi dati vengono trasmessi in modo telematico al server SIAN del ministero delle politiche agricole. Inoltre è aumentato il numero dei passaggi da dichiarare. Vuol dire che gli organi di controllo possono iniziare le loro indagini già dal loro ufficio, la rintracciabilità diventa più precisa. L’introduzione di questa nuova prassi per le aziende che fanno più di 50 Hl vino all’anno ha provocato un malumore diffuso tra le piccole aziende.

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