Die Südtiroler Weinwirtschaft hat sich für die nächste Zeit viel vorgenommen. So soll unter der Federführung des Konsortiums Südtirol Wein die Lagenklassifikation angegangen werden. Eine Riesenaufgabe und zudem reich an Sprengstoff, das kann vorweggenommen werden. Doch der Reihe nach: Südtirol verfügt seit 150 Jahren (Erzherzog Johann und seinen Mitstreitern sei Dank) über ein sehr vielfältiges Sortensprektrum, das zudem, rebgeschichtlich betrachtet, in seiner Zusammensetzung als eher jung einzustufen ist. Meines Wissens sind von den heute angebauten Rebsorten allein die Vernatsch- und die Lagreinrebe in größerem Umfang schon länger im jetzigen Südtirol verbreitet. Viele Sorten im Lande zu haben, ist einerseits ein weinbaulicher Vorteil — besonders, wenn sich die Anbaubedingungen auch kleinräumig immer wieder ändern —, andrerseits aber eher hinderlich für Ansehen und Vermarktung der Weinbauregion.
Il settore vitivinicolo si è prefisso un obiettivo molto impegnativo. Sotto la direzione del Consorzio Vino Alto Adige si vuole elaborare un sistema di classificazione del territorio viticolo. Un compito notevole e ricco di possibili conflitti, questo si sa già adesso. Per capire meglio il punto di partenza bisogna riportare alla mente che il Sudtirolo dispone oggi di un gran numero di vitigni grazie al lavoro dell’arciduca Giovanni ed i suoi collaboratori di 150 anni fa e che questa sua composizione è abbastanza recente dal punto di vista ampelostorico. Se non erro, dei vitigni coltivati al momento solo la Schiava ed il Lagrein erano diffusi in modo considerevole ancora prima. Avere tanti vitigni in una zona comporta molti vantaggi, soprattutto se essa è come nel nostro caso molto eterogenea, ma purtroppo ostacola la promozione e la commercializzazione del territorio.