La provincia di Trento da un paio di anni è malcontenta del suo destino vitivinicolo. In confronto al Sudtirolo la superfice vitata è la doppia, la vinificazione e commercializzazione è affidata però alla quasi totalità a poche grandi cooperative. Queste hanno pagato molto bene l’uva conferita, grazie alla loro performance nella grande distribuzione, gli abbondanti aiuti dall’amministrazione pubblica ed attività al di fuori dell’ambito prettamente vinicolo. Lavorando in questo modo non hanno però contribuito ad un’immagine positiva del territorio da parte del consumatore e, ancora meno, degli opinion leader. I marchi delle cooperative sono diventate conosciuti, il nome della regione di provenienza non si è diffusa e neanche il suo è valore aumentato.
Unsere Nachbarprovinz Trient hadert seit ein paar Jahren mit ihrem weinwirtschaftlichen Schicksal. Verglichen mit Südtirol ist die Weinbaufläche doppelt so groß, die Verarbeitung und Vermarktung aber fast nur einigen wenigen Großgenossenschaften überlassen. Diese haben Dank einer starken Marktdurchdringung im Supermarktsegment, großzügigen Förderungen durch die öffentliche Hand sowie Aktivitäten außerhalb des Kernbereichs hohe Traubenpreise für die Mitglieder ermöglicht, eine positive Grundeinstellung der Weinkonsumenten und noch mehr der Meinungsmacher gegenüber dem Trentino wurde dabei aber nicht erreicht. Die Marken der Kellereien wurden recht bekannt, der Name der Herkunftsregion erfuhr aber keine Verbreitung und Aufwertung.