Der Klausner befindet sich, Luftlinie gemessen, ca. 200 Meter vom Ogeaner, über den ich in der ersten Folge dieser Serie schrieb, entfernt. Der Boden besteht jedoch nicht mehr nur aus feinem Sand, sondern es ist etwas Lehm darunter gemischt. Er erstreckt mehr oder weniger von Osten nach Westen und wird an diesen beiden Seiten von den beiden Kalterer Gräben begrenzt. Mit seinen 1,5 Hektar ist er mit Abstand unser größter Weingarten. 1972 wurde er einer alten Dame aus Aichholz abgekauft, zu der Zeit war er, so hörte ich immer, mit Lambrusco-Reben bepflanzt; offen Doppelpergeln mit mehreren Metern Abstand dazwischen zeugten von der Früheren Doppel- und Dreifachnutzung: Traubenproduktion und dazwischen Futter- bzw. Ackerbau.
Il vigneto Klausner si trova a solo 200 metri di distanza dall’Ogeaner, di cui ho parlato nella prima puntata di questa serie. A differenza di quell’appezzamento però il terreno del Klausner non è costituito solo di sabbia fine ma c’è anche un po‘ di limo. Si estende più o meno da Est ad Ovest, e viene delimitato su questi due lati dalle due Fosse di Caldaro. Con i suoi 1,5 ettari è decisamente il nostro vigneto più grande. Nel 1972 è stato comprato da un’anziana signora di Roveré della Luna e a quell’epoca, così mi è stato sempre raccontato, era impiantato con Lambrusco (a foglia frastigliata? Enantio?). Erano pergole doppie aperte con diversi metri di distanza tra i filari ed in questo vecchi testimoni di un utilizzo diversificato del vigneto: Produzione di uva e tra le ale foraggicoltura ed arativo.