Im Weinglas: Lage, Sorte und Jahrgang – Nel bicchiere: zona, vitigno ed annata

Schon zu Hobbywein-Zeiten, also zwischen 1993 und 2005, war es mit wichtig zu sehen, wie sich die einzelnen Sorten in den dementsprechenden Lagen verhalten. Die Grundlage dafür waren die zurückhaltenden Ausbaumethoden, welche ich vom Weinkeller des Versuchszentrums Laimburg übernommen habe. Ich wollte in erster Linie wissen, was die Lagen hergaben, ob in jedem Weingarten die jeweils richtige Sorte gesetzt ist. Den bestmöglichen Wein um jeden Preis zu machen, war hingegen nie mein Ziel. In den allermeisten Fällen haben die Sorten-Lagen-Kombinationen gepasst. Nur an wenigen Orten musste nachgebessert werden: so ist der Vernatsch im Kotzner ziemlich sicher der Klimaerwärumng zum Opfer gefallen, für die kleinen Anteilen Grauen Burgunder und Chardonnay in den Weingärten Feld und Kotzner wurde es dort auch zu warm. Gerade als Weißburgunder in Südtirol eine Renaissance erfahren hat, haben wir in am Ogenaer gerodet; er hat dort wohl nie so richtig hingepasst.

Già ai tempi in cui facevo vino per hobby, cioè tra il 1993 ed il 2005, per me era importante vedere quali risultati danno i differenti vitigni nei vigneti di nostra proprietà. La base per fare queste osservazioni è stato l’approccio di un’enologia poco invasiva che ho trasferito a casa mia dal Centro Sperimentale Laimburg, allora il mio posto di lavoro. Volevo capire le potenzialità dei differenti siti e vedere quanto azzeccata o meno era la scelta dei corrispettivi vitigni. Il mio obiettivo non era mai fare il miglior vino possibile a tutti i costi. Nella maggior parte dei casi le combinazioni tra varietà e vitigno erano corrette, solo in pochi posti bisognava migliorare: la Schiava nel vigneto Kotzner è rimasta vittima molto probabilmente del riscaldamento globale, ed anche per le modeste percentuali di Pinot grigio e Chardonnay nel Feld e Kotzner è diventato troppo caldo per dare risultati soddisfacenti. Proprio quando il Pinot bianco in Sudtirolo è diventato di nuovo di moda lo abbiamo estirpato all’Ogeaner. Lì, per dire la verità, non aveva mai trovato un ambiente idoneo.

In dieses Schema einer defensiven Önologie hat auch nie die Verwendung von kleinen und/oder neuem Holz gepasst. Nicht, dass die Weine dadurch an absoluter Qualität einbüßen würden, aber die Unterschiede zwischen den Sorten und Lagen würden in jedem Fall weniger deutlich bemerkbar sein. Einzig beim Ausbau meines Cabernet Franc und Merlot Riserva habe ich bis vor kurzem über keine überzeugende Alternativen zu den Barriques verfügt. Damit die anfänglich ungenießbare Gerbstoffkomponente mit der Zeit zu dem wird, was Rotwein über die Farbe hinaus wirklich ausmacht, ist eine geringe aber konstante Sauerstoffzufurhr während des Weinausbaus notwendig. Zu diesem Zweck habe ich mir 2006 und 2007 gebrauchte Burgunderfässer, Pièces, besorgt, welche von den vorigen Besitzern 2001angekauft wurden. Dadurch kann die Reifung der Weine gewährleistet werden, ohne dass diese merkbar mit den Inhaltsstoffen des Holzes oder dessen Toastung angereichert werden. Diese Fässer sind bei mir übrigens nach fast zwanzig Jahren immer noch in Gebrauch.


L’utilizzo del legno sopratutto piccolo e nuovo era sempre in contrasto con il mio approccio di enologia cautelativa. Non perché penso che nuocerebbe alla qualità in assoluto ma perché le differenze tra zone e vitigni sarebbero sicuramente meno spiccate. Solamente per le varietà rosse Cabernet Franc e Merlot non ho trovato alternative valide alle barriques, tenendo presente sempre la mia particolare situazione. Perché la componente fenolica col tempo diventi una componente positiva del vino rosso, è indispensabile un apporto minimo ma costante di ossigeno durante la maturazione in serbatoio. A questo scopo ho acquistato nel 2006 e 2007 delle pièces borgognotte volutamente di seconda mano, comprate dai proprietari precedenti nel 2001. In queso modo veniva garanti
ta la maturazione del vino senza arricchirlo con sostanze rilasciate dal legno stesso e dalla sua tostatura. Dopo quasi vent’anni di utilizzo queste botti all’occorrenza vengono tuttora utlizzate.

Auf Grund meiner Bedürfnisse habe ich von Anfang an mit Interesse die Entwicklungen der Firma Clayver verfolgt. Schon ihr Ansatz, das Thema anzugehen, hat mir sehr gut gefallen:

We are engineers of course! we analyse problems and we face them with ideas and knowledge. We do not star-gaze; we prefer to look at microscopes and measurement instruments. We prefer making calculations rather than throwing dice. When we thought about wine, our main idea was to avoid disturbing it. We came up with a material and a container that was able to accompany wine on its natural path. We did this in the simplest way that nature offers: water, earth and fire. In order to do this well though, computers, analyses and many mistakes were necessary. We learned a lot, and we are now convinced that we can offer a practical easy to handle ceramic container, one that requires no coatings and is easy to maintain. Try it. Its simplicity will surprise you! …
Unlike terracotta, it is very tough, which makes it easier to handle. The material is waterproof and therefore no special provisions are necessary to prevent the evaporation of the liquid, such as wax, enamel or resin coating. The material is naked.

A causa dei miei bisogni ho seguito con interesse gli sviluppi della ditta Clayver. Già il loro atteggiamento nel confrontare la tematica mi è piaciuto:

Siamo tecnici certamente! i problemi li studiamo e li affrontiamo con le idee e la conoscenza.
Non scrutiamo le stelle ma piuttosto microscopi e strumenti di misura. Preferiamo fare calcoli che lanciare i dadi. Quando però abbiamo pensato al vino, l’idea che abbiamo avuto è stata solo quella di non disturbarlo. Abbiamo quindi realizzato un materiale e un contenitore in grado semplicemente di accompagnare il suo naturale cammino. Lo abbiamo fatto usando nel modo più semplice possibile quello che la natura ci mette a disposizione: acqua, terra e fuoco. Per farlo bene però servono computer, analisi e tanti errori. Abbiamo sbagliato e imparato tanto ma siamo ora convinti di poter offrire un contenitore ceramico standard, pratico, maneggevole, senza bisogno di alcun trattamento e di facile manutenzione. Provatelo. La sua essenzialità vi stupirà! …
Il materiale si presenta impermeabile ai liquidi e pertanto non sono necessari accorgimenti di alcun genere per evitare l’evaporazione del prodotto, come il rivestimento o impregnazione con cera, resine e smalti. Il materiale è pertanto nudo. La struttura microporosa intrinseca del materiale ceramico però può permettere uno scambio gassoso con l’esterno del recipiente ma solo in quantità molto limitata e su scale temporali molto lunghe. Il contenitore è quindi idoneo anche a lunghi invecchiamenti.

Bis vor ein paar Jahren war die Form der Behälter und der notwendige Umgang mit ihnen ein Hindernisgrund für mich. Seit aber die Behälter mit 400 L Inhalt angeboten werden, welche zudem aufrecht stehen können und über ein Bodenventil verfügen, sind sie auch für mich interessant geworden. Für die Ernte 2019 habe ich die ersten beiden angekauft, im letzten Herbst sind noch einmal zwei dazugekommen. Letztere sind etwas luftduchlässiger und werden auf Grund meiner ersten Erfahrung für den Ausbau des Cabernet Franc verwendet. Die älteren, etwas dichteren hingegen für den Merlot Riserva, dieser macht nämlich auch ein längere Flaschenreifung mit. Was mir bei diesem Material zudem gut gefällt ist die Tatsache, dass diese Behälter auch nach einer Rotweinbelegung auch mit weißem Most oder Wein befüllt werden können. Meinem Anspruch, dem Kunden so viel wie möglich Lage, Sorte und Jahrgang ins Glas zu bringen, bin ich jedenfalls wieder einen Schritt näher gekommen.

Fino a qualche anno fa la forma, il contenuto e la laboriosa esecuzione dei lavori di cantina furono motivi per cui non li volevo utilizzare nella mia cantina. Proponendoli da poco anche con 400 L di capienza, la possibilità di posizione eretta e con una valvola sul fondo sono diventati interessanti anche per me. Ho comprato due per la vendemmia 2019, l’autunno scorso ne ho aggiunti altri due. Quest’ultime hanno una porosità maggiore e le utilizzerò per il Cabernet Franc. Queste fanno passare un poco meno l’ossigeno e sono destinate ad ospitare il Merlot Riserva in quanto questo passa qualche anno in più in bottiglia. In più mi piace il fatto che questi contenitori possono essere utilizzati per mosti e vini bianchi anche dopo essere usati col vino rosso. In ogni caso ho fatto un ulteriore passo per proporre nel bicchiere più vigneto, varietà ed annata possibile.

Das Ende eines Versuchs — La fine di una prova

Besonders in den 90er Jahren war man in Südtiroler Fachkreisen der fast einhelligen Meinung, dass zur Steigerung der Weinqualität die Umstellung vom traditionellen Pergl- auf das Drahtrahmensystem unabdingbar sei. Speziell die Guyotform ergebe Trauben höherer Güte im Vergleich zur Pergl, auch wenn letztere in Bezug auf den Flächenertrag sowie den Pflegezustand gleich eingestellt ist. Das wurde hauptsächlich damit erklärt, dass die Pflanzdichte mit ca. 7.000 Stöcken pro Hektar beim Drahtrahmen ungefähr die doppelte wie im Falle der Pergl ist, die Stockbelastung dieser also dementsprechend beträchtlich geringer ist.

Soprattutto negli anni 90 gli esperti sudtirolesi erano quasi totalmente dell’opinione che per aumentare la qualità dei vini fosse indispensabile passare dal sistema tradizionale della pergola alla spalliera. Specialmente il sistema a guyot permetterebbe la produzione di uve più pregiate, anche nei casi in cui la resa per ettaro nonché la cura della gestione fosse la stessa. Si spiegava questa ipotesi col fatto che in un sistema a spalliera la densità di impianto con circa 7.000 ceppi per ettaro è il doppio rispetto a quella di un vigneto a pergola, cioè la produzione per ceppo è molto minore.

Um zu klären, ob bei einer höheren Pflanzdichte als üblich die Pergl verbesserte qualitative Ergebnisse liefern könnte, habe ich in den beiden Merlotanlagen Kotzner und Klausner in bestimmte Bereichen zwischen den bestehenden Stöcken neue nachgesetzt. Die Stockanzahl wurde dort von 3.300 auf 6.600 erhöht. Die Anzahl der Augen pro Hektar blieb gleich, statt der zwei Fruchtruten wurden nämlich nur mehr eine pro Stock angeschnitten, weswegen sich an der Menge pro Hektar nichts änderte. Einmal im stabilen Ertrag eingetreten, habe ich im Herbst zur Ernte Beerenproben entnommen und analysiert. Als Vergleich diente jeweils die unverändert gebliebene Reihe daneben. Für jene, welche sich mit Versuchsanstellungen auskennen: der Vergleich wurde als Blockanlage mit zwei Wiederholungen an jeweils zwei Standorten angelegt, mittels der zweifaktoriellen Varianzanalyse (MANOVA) konnte der Einfluss der Behandlung, des Standortes und eventueller Wechselwirkungen quantifiziert werden.

Per verificare se una pergola con una densità simile a quella di un vigneto a guyot porta a risultati migliori ho piantato nei miei due vigneti di Merlot, Klausner e Kotzner, in alcuni filari barbatelle nello spazio tra una vite e l’altra. In questo modo ho aumentato in questi il numero di ceppi da 3.300 a 6.600 per ettaro. Il numero di gemme per ettaro e di conseguenza anche la resa per ettaro rimasero uguali in quanto alla potatura ho lasciato un capo a frutto per ceppo invece dei soliti due. Dopo che le viti sono entrate stabilmente in produzione ho fatto in concomitanza della vendemmia campionature di acini nei filari con densità aumentata ed in quelli adiacenti rimasti invariati. Per quelli che si intendono di sperimentazione agraria: la prova consisteva in due tesi in duplice ripetizione a blocchi randomizzati, ripetuti in due siti. Tramite l’analisi della varianza multifattoriale (MANOVA) potevo valutare l’effetto del trattamento, del sito e di eventuali interazioni.

Als Parameter wurde über drei Jahre das Mostgewicht der 200-Beeren-Proben bestimmt. Dies der Einfachheit halber, aber auch weil die Zuckerkonzentration, speziell im unteren Bereich, sehr stark mit den anderen wertgebenden Inhaltsstofenn positiv korreliert und deshalb als ein valider Indikator für die spätere Weinqualität dienen kann. Die Auswertungen habe ich leider verlegt, kann mich aber gut daran erinnern, dass in allen Jahren die dichter bepflanzten Bereiche eine um 0,8 bis 1,2 Grad Klosterneuburg höhere Zuckerkonzentration aufwiesen. Die Unterschiede waren immer signifikant, Wechselwirkungen wurden nie beobachtet, d.h. beide Standorte verhielten sich gleich. Meine Schlussfolgerung war, dass eine Erhöhung der Pflanzdichte beitragen kann, dass die Pergl weiterhin, auch vom qualitativen Standpunkt aus gesehen, interessant bleibt.

Come parametro è stato rilevato la gradazione zuccherina delle campionature comprendente 200 acini. Questo per semplicità ma soprattutto perché la concentrazione zuccherina correla in modo positivo con altri parametri qualitativi, soprattutto a livelli bassi, per cui è un valido indicatore per la qualità futura dei vini. Al momento non ho ritrovato l’elaborazione dei dati ma mi ricordo bene, che i filari infittiti erano caratterizzati da aumenti nell’ordine di 0,8 a 1,2 gradi Babo. Le differenze rispetto al testimone erano sempre significative, non ci furono mai interazioni, i due siti infatti si sono comportati allo stesso modo. L’esito era che un aumento della densità di impianto può contribuire a mantenere la pergola interessante anche dal punto di vista qualitativo.

Nach Abschluss des Versuchs habe ich die Rebanlagen bis heuer unverändert gelassen. Letztlich haben aber die auf 50 cm gesetzten Stöcke die Bodenpflege behindert. Der voriges Jahr angeschaffte Zwischenstockkrümler braucht nämlich größere Abstände um optimal zu arbeiten. Deshalb blieb uns nichts anderes übrig, als die überzähligen Stöcke zu roden.

Dopo aver concluso la prova ho lasciato i due vigneti in quello stato. Alla fine però i ceppi messi a 50 cm di distanza hanno ostacolato la gestione del sottofila. Infatti l’erpice rotante che ho acquistato l’anno scorso abbisogna di distanze maggiori per lavorare bene. Non ci rimase altra soluzione che estirpare i ceppi in eccesso.

Letztlich ist bemerkenswert, wie in kürzester Zeit die Versuchsfrage auf Grund der Klimaerwärmung obsolet geworden ist. Heutzutage wird immer mehr über Maßnahmen zur Begrenzung der Zucker- und damit Alkoholgehalte diskutiert. Wenn heute vom Pergl- auf das Spaliersystem umgestellt wird, dann stehen Gründe der Arbeitswirtschaft und der Mechanisierung im Vordergrund.

Infine trovo rimarchevole come in tempi brevissimi a causa del riscaldamento globale il quesito posto inizialmente è diventato obsoleto. Infatti al momento le ricerche sono incentrate al contrario su metodi e tecniche per limitare l’accumulo di zuccheri e di alcol. Se oggigiorno si passa dalla pergola alla spalliera ciò è motivato principalmente da ragioni di economia aziendale e di meccanizzazione.

In Zukunft süß? — In futuro dolce?

IF

Wenn alles klappt, dann wird es nächstes Jahr einen Süßwein von uns geben. Kurz vor der Haupternte haben wir Merlot-Trauben zum Trocknen in kleine luftige Kistchen gelesen. Inzwischen sind sie eingetrocknet genug um in Bälde gerebelt und eingemaischt zu werden. Bei dem inzwischen verdoppeltem Mostgewicht dürfte es kein Problem darstellen, die Gärung vor dem Erreichen eines nicht mehr genügenden Restsüßegehaltes zu stoppen. Warum eigentlich Merlot und nicht, was für viele näher liegen würde, Gewürztraminer z.B.? Deshalb weil mich rote Süßweine immer etwas mehr interessiert haben als weiße. Nicht nur weil sie seltener sind, sondern hauptsächlich weil es mir gefällt, wie die charakteristische überbordende Süße von den ebenfalls konzentrierten Rotweintanninen diese angenehm abpuffert. Deshalb wirken sie nie klebrig und bleiben in einem gewissen Ausmaß immer trinkig. Aber wie gesagt, ich muss erst schauen, ob und wie das neue Projekt gelingen wird, den letzten Süßwein habe ich vor über 15 Jahren gemacht.

Se tutto andrà bene l’anno prossimo avremo un vino dolce. Poco prima della vendemmia principale abbiamo vendemmiato uve di Merlot nelle apposite cassette. Adesso sono a mio parere appassite abbastanza per essere vinificate nei prossimi giorni. Con lo stimato raddoppiamento del contenuto zuccherino non dovrebbe essere un problema bloccare la fermentazione al punto giusto, prima che il vino diventi troppo secco. Perché di Merlot e non, come sarebbe più logico per molti, con il Gewürztraminer per esempio? Perché personalmente mi interessano di più i passiti rossi in quanto sono più rari ma soprattutto perché l’alto contenuto zuccherino viene equilibrato molto bene dal tannino anch’esso molto concentrato. Per questo sono sempre bevibili per quanto ciò per un vino da dessert possa essere possibile. Ma come ho già detto, vedremo se e come questo progetto riuscirà, l’ultimo vino dolce l’ho fatto più di quindici anni fa.  

Hochprozentiges — Ad alta gradazione

2493_13_Destillate__Etikette_Kobler (verschoben) 22493_13_Destillate__Etikette_Kobler (verschoben) 3Für alle jene, denen unsere Weine zu wenig Alkohol bieten, gibt es jetzt was Neues: einen Tresterbrand aus Gewürztraminer und einen aus Merlot, erhältlich in 0,5-L- und 0,35-L-Flaschen. Martin Aurich vom Weingut Unterortl hat unsere Trestern gebrannt, diese Tage sind die beiden Destillate endlich auch im Verkauf angelangt. Jetzt müssen wir schauen, wie unsere 400 Fläschchen Treber nachgefragt werden, dann wird entscheiden, ob wir diese Art der Verwertung der Pressrückstände wiederholen werden. Ich bin gespannt auf das Echo.

Per tutti quelli che trovano che i nostri vini apportino troppo poco alcol abbiamo una novità: una grappa di Gewürztraminer ed una di Merlot in bottiglie da 0,5 e 0,35 litri. Martin Aurich dell‘Azienda Agricola Unterortl ha destillato una parte delle nostre vinacce. Finalmente i due prodotti sono pronti per la vendita. Adesso bisogna vedere che riscontro avranno le 400 bottigliette di queste grappe, dopo decideremo se continuare o no con la loro produzione. Sono proprio curioso dell’esito.

Oenococcus oeni: An die Arbeit! — Al lavoro!

Die Weißweine haben seit einiger Zeit ihre Gärungen abgeschlossen (außer der Chardonnay, über diesen gibt es zur gegebener Zeit einen eigenen Bericht) und somit sind bei ihnen die wichtigsten biologisch-chemischen Vorgänge abgeschlossen. Grob analytisch wird sich bei ihnen nicht mehr viel verändern, im Moment dominiert die bewusst in Schwebe gehaltene Feinhefe den Geruch und natürlich werden sie in den folgenden Monaten harmonischer, in jedem Fall weiniger, aber wie schon gesagt, sind sie eigentlich fertig. Ganz anders sieht es beim Rotwein aus, dieser hat noch einige wichtige Veränderungen vor sich.

I vini bianchi hanno terminato da tempo le loro fermentazioni (a parte lo Chardonnay Ogeaner, ma su questo riferirò ancora) e con questo le più importanti trasformazioni chimico-biologiche  sono concluse. Dal punto di vista analitico non subiranno grande trasformazioni, al momento domina ovviamente l’odore della feccia fine tenuta in sospensione volutamente e nei mesi seguenti aumenterà la loro armonia, diventeranno più vinosi, ma come già detto prima, sono fatti. Totalmente differente al momento la situazione dei vini rossi, questi sono ancora in attesa di trasformazioni importanti.

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Fittness-Studio Weinkeller — Palestra in cantina

Seit etwas mehr als einer Woche sind die auch die letzten Trauben im Keller: der Merlot für den Kretzer wurde am 6., jener für der Riserva am 8. Oktober gewimmt. Die Trauben der Partie, die für unser polarisierendes Nischenpunkt, den Roséwein, die Basis darstellt, wurden bei Kellertemperatur für zwei Tage als gerebelte und geschwefelte Maische mazerieren gelasssen und dann ganz sanft einmal kurz abgepresst. Die Maische, welche hingegen einen Rotwein ergeben soll, wurde direkt in die beiden 40 HL-Gärtanks gepumpt.

Da un po‘ più di una settimana anche le ultime uve sono in cantina. Le uve di Merlot che costituiscono la base del nostro rosato polarizzante sono state vendemmiate il 6, quelle che daranno origine al  riserva invece l’8 di ottobre. Il pigiadiraspato del rosato ha fatto una macerazione solfitata a temperatura di cantina per due giorni, dopodiché è stato sottoposto ad una brevissima leggera pressatura. L’uva per il vino rosso invece è stata pompata direttamente, dopo previa pigiadiraspatura, nei due vinificatori da 40 ettolitri ciascuno.

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Riesling, Pinot noir, Merlot & Cabernet


Wie sich die aufmerksamen Leserinnen und Leser dieses digitalen Tagebuchs erinnern, habe ich mit 21. August meine Forschungstätigkeit im Versuchszentrum Laimburg beendet. Beim letztlich stattgefundenen Abschiedsessen mit den nunmehr Exkollegen der Sektion Kellerwirtschaft im Gasthof zur Rose in Montan durfte eine kleine Weinkost, natürlich blind, nicht fehlen. Zuvor habe ich in meinen kleinen Weinbeständen ein bißchen herumgesucht und daraus drei 4er-Serien zusammengestellt. Zu den Gängen selbst wurde unser Merlot Riserva 06 angeboten.

Come la lettrice o il lettore attento di questo diario digitale si ricorderanno, ho terminato il 21 agosto il mio lavoro come ricercatore presso il Centro sperimentale Laimburg. Durante la cena d’addio con i miei ormai ex-colleghi della Sezione Enologia presso la trattoria Zur Rose di Montagna non poteva mancare ovviamente una piccola degustazione, ovviamente alla cieca. A questo scopo ho frugato nella mia piccola cantina e ho messo insieme tre serie da quattro vini. Come vino da bere durante le portate c’era il nostro Merlot Riserva 06.

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